a proposito dei dispositivi oggi negati in toscana: Il presidente Fais risponde ad Estar

pubblichiamo il testo integrale della lettera di Piero Raffaele Spena, presidente Fais in risposta alla nota di Estar

Dott.ssa Monica Piovi

Direttore Generale ESTAR

Mi corre l’obbligo riscontrare la nota in oggetto per precisare quanto

segue:

Voglio innanzitutto ricordare che prima della pubblicazione della procedura

di gara, una delegazione di ASTOS e FAIS, ad ottobre 2019, fu ricevuta

dalla S.V. unitamente all’Assessore pro tempore On.le Saccardi per

discutere sulle eventuali criticità che un procedimento di gara, quale è

l’accordo quadro, avrebbe potuto arrecare a danno dei pazienti stomizzati,

chiedendo quindi di non procedere all’espletamento della procedura

concorsuale in parola anche in aderenza a quanto previsto dal comma 4,

art. 1, allegato 11 al DPCM 12/01/2017, che voglio ricordare così recita:

“Per l’erogazione degli ausili per stomia di cui alla classe 09.18 del

nomenclatore allegato 2 al presente decreto, le regioni adottano modalità

di acquisto e di fornitura che garantiscano agli assistiti la possibilità di

ricevere, secondo le indicazioni cliniche a cura del medico prescrittore, i

prodotti inclusi nel repertorio più adeguati alle loro specifiche necessità e

assicurano la funzione di rieducazione specifica”; e ciò sull’ovvia

convinzione che la stazione appaltante, pur nell’attenta considerazione di

mettere in campo una procedura avente l’obiettivo di assicurare i prodotti

più adeguati alle specifiche necessità dei pazienti non può mai prevedere il

comportamento dei potenziali partecipanti. In quella sede fu posta proprio

l’ipotesi che ora si è verificata e pertanto ci dispiace constatare che quanto

era stato previsto si è concretizzato a danno dei pazienti portatori di stomia

i cui diritti – e non altri- vogliamo proteggere e difendere. Purtroppo la

richiesta non è stata presa in considerazione ed ora, come è sotto gli occhi

di tutti, l’accordo quadro in questione, una gara a tutti gli effetti, non ha

centrato l’obiettivo di assicurare ai pazienti stomizzati di poter fruire del

dispositivo medico con le caratteristiche di miglior adattamento alle proprie

esigenze, è inaccettabile pensare che si possa negare ai pazienti il diritto

alla salute, negando loro di fruire dei prodotti più adeguati alle loro

specifiche necessità, per come statuito dal DPCM sui Livelli Essenziali di

Assistenza, come del resto anche asserito, e non poteva che essere così,

anche dall’Organo Toscano Governo Clinico, che nella nota in oggetto

viene citato per quanto riguarda la scelta amministrativa e non per quanto

lo stesso stabilisce nel paragrafo “Indicazioni all’utilizzo dei DM per

portatori di stomia”, alla pag. 27: “il piano terapeutico può essere

modificato ogni volta che ci siano motivazioni cliniche che giustifichino

variazioni delle modalità assistenziale” quindi non per motivazioni burocratiche

che sicuramente non attengono al governo clinico. Quindi è

superfluo ribadire che si rende necessario assicurare al paziente

stomizzato il diritto di libertà di scelta che si estrinseca nella possibilità di

utilizzare quel particolare tipo di sacca e/o placca idoneo per quella

specifica situazione e non di una sacca più o meno equivalente, forse

anche migliore sotto l’aspetto della qualità intrinseca che, se non

soggettivamente idonea, risulterebbe del tutto inutile, con conseguenti

costi economici e sociali incalcolabili.

Appare sconcertante, alla luce di quanto è accaduto, voler ancora

affermare che grazie alla gara si è incrementato il numero dei prodotti a

disposizione dei pazienti (anche se prima d’ora non abbiamo registrato

alcun problema), quando è noto che se non vengono forniti gli ausili non

offerti e quindi non aggiudicati, alcuni pazienti assurdamente, forzatamente

e senza alcun rispetto della dignità della persona dovrebbero ricominciare

un nuovo percorso riabilitativo al fine di cambiare il piano terapeutico,

questa volta non per esigenze cliniche ma per effetto di questa procedura,

forse sarebbe più logico ammettere che, se si vogliono davvero

raggiungere gli obiettivi di salute, è incontrovertibile dover adottare

modalità di acquisto differenti dalle procedure di gara, queste

espressamente previste dal DM 332/99, ma indette solamente da qualche

AST (non della regione Toscana) e da SORESA e non più richiamate dalla

normativa vigente in materia.

Voglio infine rassicurarla sul fatto che abbiamo sempre dimostrato la nostra

contrarietà alle aziende che adottano logiche legate esclusivamente al

profitto, il caso Toscana non fa eccezione. Siamo altresì convinti che

un’associazione pazienti debba riporre la propria fiducia nella pubblica

amministrazione che per missione ha quella di tutelare i diritti dei più fragili.

Infine, come più volte dichiarato, ho apprezzato molto la sua disponibilità al

confronto, e personalmente credo nell’intenzione di Estar di voler produrre

un risultato adeguato alle esigenze delle persone che ho l’onore di

rappresentare, ma qualcosa indubbiamente non ha funzionato.

Cordialmente.

Pier Raffaele Spena

Presidente FAIS odv