PRESIDI PER STOMIA. SCELTA CLINICA O SCELTA OBBLIGATA? COMPETENZA O PRESTAZIONE TECNICA?

La lettera alla Regione Toscana e ESTAR del presidente AIOSS Gabriele Roveron

Pubblichiamo il testo integrale della lettera dell’AIOSS.

Chiamati ad affrontare, entro la prassi clinica quotidiana, i continui e difficili risvolti assistenziali e organizzativi imposti dall’emergenza pandemica covid-19, siamo distratti e allibiti da quanto sta per accadere nel mondo dell’assistenza protesica per le persone stomizzate – e parimenti nell’assistenza stomaterapica. Sentire ancor oggi parlare di gare – come quella indetta dalla Regione Toscana – ci constata che esiste una particolare attenzione al costo, tralasciando l’indicatore più importante, ovvero, la spesa – al netto della qualità dell’assistenza, della qualità di vita delle persone con stomia e dei diritti internazionali di libera scelta del presidio stomale.

Per uno stomizzato non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:

– Mancanza di sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, imbratta la persona, impedisce alla stessa di uscire di casa, spezza la percezione della dignità personale sfociando nell’isolamento.

– Maggiore spesa sanitaria: il distacco precoce di un dispositivo necessita senza dubbi del suo riposizionamento; più si presentano i distacchi precoci maggiori sono le spese in termini di utilizzo di presidi, accessori e talvolta anche farmaci;

– Maggiori complicanze: se un dispositivo non è in grado di evitare infiltrazioni di effluenti sulla cute della persona, si manifestano importanti lesioni cutanee che provocano dolore, distacchi continui del presidio, sfiducia verso i sanitari e il mancato raggiungimento di una accettabile qualità di vita;

– (E non ci addentriamo nelle ripercussioni degli aspetti psicologici…)

Per uno stomaterapista non disporre di un dispositivo per stomia adeguato, può significare:

– Difficoltà a garantire qualità, efficienza, sicurezza e dignità: un presidio che non rimane attaccato, può far percepire alla persona stomizzata che mancano competenze specialistiche adeguate, che una riabilitazione vera e propria non è ipotizzabile, che ritornare al lavoro e alla vita sociale è utopico. Inoltre, il consumo di materiale, di farmaci, di dispositivi e accessori del Servizio risulterà eccessivo e non in linea con gli obiettivi di contenimento della spesa aziendali.

Queste brevi riflessioni non sono di chi scrive ma provengono dall’esperienza di specialisti motivati e dediti all’assistenza degli stomizzati, attenti sempre alla qualità dei servizi di salute ma anche alle esigenze di economicità aziendale. AIOSS – l’Associazione Tecnico Scientifica di Stomaterapia, ha sempre spronato e formato gli stomaterapisti affinché la qualità sia perseguita verso ogni stakeholder. E proprio per questo motivo, forti della competenza maturata in quarant’anni di lavoro appassionato, che oggi ribadiamo ancora una volta che l’economicità, l’appropriatezza e la qualità delle cure, necessitano di Tutti i presidi per stomia disponibili sul mercato.

Certi della Vostra attenzione, a nome del Comitato Direttivo e di tutti gli Specialisti in Stomaterapia, invio cordiali saluti.

Sant’Urbano (PD), 26 Marzo 2021

IL PRESIDENTE Dr. Gabriele Roveron